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Il pezzo è tratto dal sito..... http://www.festadelladivinamisericordia.com/page/la-festa-della-divina-misericordia.asp
E' la più importante di tutte le forme di devozione alla
Divina Misericordia. Gesù parlò per la prima volta del
desiderio di istituire questa festa a suor Faustina a Płock nel 1931,
quando le trasmetteva la sua volontà per quanto riguardava il quadro: "Io
desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che
l'immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente
benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere
la festa della Misericordia" (Q. I, p. 27). Negli anni
successivi - secondo gli studi di don I. Rozycki - Gesù è ritornato a
fare questa richiesta addirittura in 14 apparizioni definendo con
precisione il giorno della festa nel calendario liturgico della Chiesa,
la causa e lo scopo della sua istituzione, il modo di prepararla e di
celebrarla come pure le grazie ad essa legate.
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo
senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della
Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor
Faustina: "Ora vedo che l'opera della Redenzione è collegata con
l'opera della Misericordia richiesta dal Signore" (Q. I, p. 46). Questo
legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e
che inizia il Venerdì Santo.
Gesù ha spiegato la ragione per cui ha chiesto l'istituzione
della festa: "Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa
Passione (...). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per
sempre" (Q. II, p. 345).
La preparazione alla festa deve essere una novena, che
consiste nella recita, cominciando dal Venerdì Santo, della coroncina
alla Divina Misericordia. Questa novena è stata desiderata da Gesù ed
Egli ha detto a proposito di essa che "elargirà grazie di ogni genere"
(Q. II, p. 294).
Per
quanto riguarda il modo di celebrare la festa Gesù ha espresso due
desideri:
- che il quadro della Misericordia sia quel giorno
solennemente benedetto e pubblicamente, cioè liturgicamente, venerato;
- che i sacerdoti parlino alle anime di questa grande e
insondabile misericordia Divina (Q. II, p. 227) e in tal modo
risveglino nei fedeli la fiducia.
"Sì, - ha detto Gesù - la prima domenica dopo Pasqua è la
festa della Misericordia, ma deve esserci anche l'azione ed esigo il
culto della Mia misericordia con la solenne celebrazione di questa festa
e col culto all'immagine che è stata dipinta" (Q. II, p. 278).
La grandezza di questa festa è dimostrata dalle
promesse:
- "In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente
della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle
pene" (Q. I, p. 132) - ha detto Gesù. Una particolare grazia è
legata alla Comunione ricevuta quel giorno in modo degno: "la
remissione totale delle colpe e castighi". Questa grazia - spiega don
I. Rozycki - "è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza
plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene
temporali, meritate per i peccati commessi (...). E'
essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti,
tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e
dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece
nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e
dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia,
ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo
battesimo". E' chiaro che la Comunione ricevuta nella festa
della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle
fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" (R., p.
25). La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della
Misericordia, invece la confessione - come dice don I. Rozycki - può
essere fatta prima (anche qualche giorno). L'importante è non avere
alcun peccato.
Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se
eccezionale, grazia. Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di
grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia
misericordia", poiché‚ "in quel giorno sono aperti tutti i canali
attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessuna anima abbia paura
di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto"
(Q. II, p. 267). Don I. Rozycki scrive che una incomparabile grandezza delle grazie legate
a questa festa si manifesta in tre modi:
- tutte le persone, anche quelle che prima non
nutrivano devozione alla Divina Misericordia e persino i peccatori che
solo quel giorno si convertissero, possono partecipare alle grazie
che Gesù ha preparato per la